Videosorveglianza e privacy: regole da rispettare

Videosorveglianza, cosa prevede la normativa italiana

La videosorveglianza è diventato lo strumento più performante per proteggere luoghi pubblici e privati, sia aperti che chiusi, dalle intrusioni sempre più frequenti di malintenzionati. In merito il garante della privacy si è espresso in modo chiaro con regolamenti e provvedimenti che garantiscono i diritti di tutti i cittadini, pena l’applicazione di sanzioni penali.

La normativa vigente

Il GDPR (General Data Protection Regulation) è il regolamento dell’Unione Europea operativo dal 25 maggio 2018 in materia di privacy e dati personali. Nel caso specifico della videosorveglianza in Italia si rimanda ad un Provvedimento del Garante datato 2010 che evidenzia l’importanza dei dati rilevati dalle telecamere intelligenti in grado, attraverso sofisticati software, di individuare caratteristiche fisiche e comportamenti delle persone inquadrate.

I punti fondamentali per un corretto utilizzo di questi strumenti antintrusione sono due:

  • l’area inquadrata dalla telecamera
  • il posizionamento di un cartello che riporta la scritta Area Videosorvegliata

In qualsiasi luogo si trovi l’impianto di sorveglianza è obbligatorio che l’inquadratura si limiti ad un’area circoscritta, ad esempio se è posto all’ingresso della proprietà non deve riprendere le persone che semplicemente transitano sul marciapiede.

Il cartello, invece, deve essere ben visibile nella zona soggetta a riprese e costituisce una breve informativa sulla privacy a disposizione delle persone che vogliono accedere a quel determinato luogo. È per questo che risulta fondamentale che il cartello sia posizionato all’inizio della zona dell’inquadratura, ben visibile in un posto illuminato, inoltre deve riportare la dicitura Area videosorvegliata e il nome di chi tratta le immagini (proprietario o chi per lui) e i suoi dati di contatto.

In linea generale le riprese possono essere conservate fino a 24 ore a meno che non ci siano esigenze che ne giustifichino l’estensione del periodo come nel caso delle banche e degli enti locali il cui termine massimo è di 7 giorni.

La videosorveglianza nelle aree private

Se un privato decide di dotarsi di un impianto di videosorveglianza per proteggere la propria abitazione o la propria attività deve rispettare tutte le regole previste. In base a quanto già detto il primo vincolo è dato dalla limitazione delle riprese al proprio ingresso o porzioni di parti esterne che non vadano a comprendere spazi dove avviene la circolazione e il passaggio dei cittadini.

Per citare un esempio pratico, all’interno di un condominio non devono essere riprese le parti comuni, ma l’inquadratura dell’entrata deve limitarsi alla piccola porzione di pianerottolo attiguo alla porta. Il mancato rispetto di queste misure prevede l’applicazione di sanzioni per il risarcimento dei danni a chi vede lesi i propri diritti in quanto il codice della Privacy giudica estremamente invasiva la videosorveglianza come strumento antintrusione. Per il Garante, infatti, la prevenzione dei reati non deve intaccare la sfera privata dei comuni cittadini.

I presupposti per l’attività di videosorveglianza

Il Garante consente l’installazione di un sistema di videosorveglianza solo dove sussistono i principi di liceità, necessità, proporzionalità e finalità. Per liceità si intende che l’impianto deve rispettare le norme di legge e, nel caso di enti pubblici, deve essere funzionale agli scopi istituzionali. La necessità ne limita l’applicazione ai soli casi in cui non è possibile ricorrere a soluzioni diverse (riprese limitate nel tempo, inquadrature anonime, ecc.).

Per l’installazione di un impianto di videosorveglianza non è necessario ottenere preventivamente il consenso dei soggetti ripresi, ma devono essere minuziosamente rispettati i dettami del Garante. Gli impianti devono essere conformi alle regole e alle normative vigenti, gli installatori devono rilasciare la certificazione di conformità e il lavoro deve essere eseguito da personale abilitato. Infine, il titolare del trattamento deve mettere per iscritto il nome delle persone autorizzate al controllo dei dati e deve limitare la visione delle immagini esclusivamente a questi soggetti.

Sostituzione infissi e efficientamento energetico: una scelta eco

Sostituzione infissi, come rendere la propria casa più confortevole e nello stesso tempo effettuare una scelta ecologica.

Perché effettuare la sostituzione degli infissi

Chi decide di effettuare la sostituzione degli infissi nella propria casa, sa di avere la possibilità di aumentare sia il comfort della propria abitazione che l’efficienza energetica, oltre a poter disporre di detrazioni o di bonus fiscali per questa operazione. Per capire quale prodotto sia quello più adatto alle esigenze di ognuno, si devono analizzare nel dettaglio tutte le caratteristiche degli infissi e dei materiali con i quali sono realizzati, siano essi il PVC, il legno o l’alluminio, e quelle dei vetri, per scegliere tra il tipo isolante e quello riflettente.

Altri fattori importanti sono quelli relativi all’efficienza energetica deli infissi, che permette di ricevere le detrazioni fiscali. In questo senso, gli infissi devono avere determinate caratteristiche:

  • Garantire una tenuta di buon livello in modo da evitare la dispersione del calore nei mesi invernali e l’ingresso dello stesso nei mesi estivi.
  • Evitare la formazione di ponti termici, con l’utilizzo di materiali “performanti” e di vetri termoisolanti, tra i quali i migliori sono senza dubbio quelli a doppio o triplo strato.
  • Essere installati a regola d’arte in modo da evitare la creazione di infiltrazioni, muffe e condense.

In commercio esistono molte tipologie di infissi e questo potrebbe causare una maggiore difficoltà nella scelta, per cui si consiglia sempre di rivolgersi a fornitori ed installatori di fiducia.

Le varie tipologie di infissi

Per la sostituzione degli infissi la scelta si effettua innanzitutto per il materiale, prendendo in considerazione sia quelli più classici, come il legno, che quelli più moderni, come l’alluminio semplice o l’alluminio anodizzato e il PVC. Ogni abitazione ha necessità differenti dalle altre in materia di efficienza energetica e questo deve essere tenuto in considerazione. Importante è anche la scelta del controtelaio che assicura un perfetto ancoraggio al muro, e che deve essere “a taglio termico”. Un altro elemento fondamentale riguarda le guarnizioni dell’infisso, che devono essere almeno due, una che è posizionata sul telaio fisso e la seconda posizionata sull’anta.

Le proprietà isolanti degli infissi

Per quanto concerne l’isolamento termico, i requisiti necessari sono diversi tra le varie regioni italiane, sostanzialmente per le differenze climatiche, e sono stati stabiliti da una legge, mentre per quanto riguarda le normative tecniche sono uguali in tutto il territorio italiano e sono le seguenti.

  • Norma UNI-EN 12207 per l’isolamento della tenuta d’aria.
    • Norma UNI-EN 12208 per la tenuta contro le infiltrazioni di acqua.
    • Norma UNI-EN 12210 per la resistenza alle “sollecitazioni del vento”.
    • Norma UNI-EN 10077/2 per quanto riguarda l’isolamento termico.

Quando si parla di proprietà isolanti si deve tenere sempre presente anche l’isolamento acustico, un parametro molto importante, in special modo se la nostra casa è situata in un ambiente molto rumoroso come possono essere quelli nelle vicinanze di aeroporti, ferrovie, autostrade o industrie manifatturiere. Per quanto riguarda l’isolamento acustico il fattore più importante è il vetro che viene installato, che può essere con vetrocamera singola oppure doppia, ma è altrettanto importante il numero delle guarnizioni che vengono installate e il loro corretto montaggio in opera. L’isolamento acustico è normato dalla UNI-EN 12207 e definisce i vari infissi a seconda delle classi, per cui l’indicazione classe 3 o classe 4, significa un alto potere isolante e quindi maggiore ecosostenibilità.

Altri fattori importanti per una scelta degli infissi ecosostenibile

La ventilazione e l’illuminazione sono altri due fattori da prendere in grande considerazione. Per quanto riguarda l’illuminazione questa dipende sia dall’esposizione dell’ambiente che dal piano al quale è situata l’abitazione, ma si deve tenere conto anche del diverso utilizzo del vano; quindi la zona giorno, dove si consuma il pasto e ci si intrattiene, deve ricevere una maggiore quantità di luce rispetto alla zona letto e quindi la superfice degli infissi deve essere più ampia, con i vetri che non devono impedire il passaggio della luce. Per la ventilazione, aspetto importante per raggiungere un elevato grado di comfort, oltre che per garantire un ambiente salubre, gli infissi possono avere in dotazione un dispositivo di “microareazione controllata”, che permette di effettuare l’apertura degli stessi anche per pochi millimetri ma sufficienti per evitare le condense.

Le varie tipologie di vetri installabili e la loro importanza

Secondo l’ambiente climatico in cui si devono installare gli infissi e la funzione che devono svolgere, si possono utilizzare varie tipologie di vetri. Tra queste si possono segnalare.

  • I vetri completamente riflettenti.
    • I vetri basso emissivi, caratterizzati dalla presenza, all’interno della vetrocamera, di gas argon con la funzione isolante.
    • I vetri “altamente isolanti” sia dal punto di vista acustico che termico.

Un’altra tipologia disponibile è quella dei “vetri selettivi”, conosciuti anche come vetri a controllo solare, che hanno la capacità di filtrare i raggi solari in modo “intelligente”, facendo cioè passare solo la luce, impedendo il passaggio del calore. Una tipologia di vetri consigliata in modo particolare per le abitazioni situate in zone con forte presenza di un soleggiamento in quanto impediscono il surriscaldamento delle varie stanze della casa.

Bonus fiscali e garanzie

La legge prevede che per la sostituzione degli infissi si possa accedere ai bonus fiscali e questo rappresenta un incentivo per chi vuole effettuarla. Nello stesso tempo è necessario che si installino degli infissi garantiti, che possono essere manutenuti con facilità, e soprattutto in accordo alle normative di legge. 

Per queste ragioni è molto importante affidarsi a personale specializzato nel settore come quello di Unosistemi, sempre a disposizione della clientela per aiutarla nello svolgimento delle varie pratiche e fornire le informazioni per le detrazioni spettanti.

Serratura anti-bumping: Cos’è e come funziona

Come raggiungere un livello ottimale di sicurezza per la tua casa sostituendo la serratura della porta blindata.

Valige pronte, luci spente, finestre e persiane chiuse… dimenticato niente? No? Benissimo! Chiudiamo la porta e partiamo per il tanto agognato viaggio. Eppure, non appena tolta la chiave dalla toppa, mentre ci incamminiamo verso l’auto con bagagli e famiglia al seguito, il pensiero è già lì in agguato: la casa è davvero protetta?

Una sensazione che ci accompagna costantemente: all’approssimarsi delle vacanze natalizie o di quelle estive, oppure ogni qual volta ci allontaniamo dalla nostra abitazione, anche per brevi periodi, anche ogni mattina quando ci rechiamo al lavoro.

Il pensiero che la nostra casa non sia sufficientemente protetta non è frutto della nostra immaginazione o di un eccesso di apprensività. Il dubbio è assolutamente fondato e ragionevole, visto che le notizie di effrazioni e furti si susseguono ogni giorno sulle pagine di cronaca dei quotidiani.

Purtroppo, le normali misure di protezione che conosciamo e che solitamente mettiamo in atto non sono più sufficienti a ingannare e scoraggiare i ladri, anche se sicuramente un buon impianto d’allarme e un sistema di videosorveglianza possono rendere l’impresa più ardua anche ai malviventi più esperti.

Di fatto, però, capita che il ladro riesca ad arrivare davanti alla porta blindata e, nonostante sia dotata di una serratura a cilindro anti-intrusione di standard europeo, con la tecnica del Key Bumping i cilindri vengono facilmente allineati e la porta magicamente aperta!

I ladri, soprattutto i più scaltri, sono diventati esperti in questa tecnica che permette, con il solo ausilio di un grimaldello (o chiave) e un qualsiasi oggetto pesante con il quale percuoterlo, di aprire la porta come se avessero la chiave vera e quindi, di fatto, senza scassinare la serratura.

Risultato? Entrano, “prelevano” e lasciano l’abitazione perfettamente chiusa come se non fossero mai stai lì. E da qui, oltre al danno sicuramente ingente, sia dal punto di vista morale che finanziario, anche la beffa… poiché non essendoci scasso, le assicurazioni tendono a non riconoscere completamente i danni, adducendo come attenuante la dimenticanza della porta aperta. Soltanto alcune polizze prevedono clausole speciali per l’uso di chiavi false, duplicate, originali rubate ecc.

E allora, come proteggersi?

Fortunatamente la tecnologia ci viene in aiuto. Proprio analizzando le ultime tecniche utilizzate dai malviventi, Mottura ha messo a punto una serratura rivoluzionaria concepita appositamente per contrastare il Key Bumping.

 

Si chiama 3D Key e da luglio viene distribuita da Unosistemi.

 

Vediamo insieme le caratteristiche tecniche di questa serratura innovativa:

 

  • Entrata chiave esagonale
  • 2 piste desmodromiche
  • 3 superfici di cifratura
  • Compatibile per dimensioni e fissaggi con le principali serrature per porte blindate
  • Duplicazione protetta e certificata realizzabile solo da Mottura

 

Con 10 Miliardi di combinazioni possibili, questa serratura brevettata offre un livello di protezione elevatissimo e anti-bumping. Il suo spessore, di soli 25 mm la rende più versatile e applicabile a svariate tipologie di porte blindate e consente, se lo si desidera, l’applicazione di una piastra al manganese per un ulteriore livello di sicurezza.

Inoltre il suo nucleo è asportabile, così, in caso di smarrimento delle chiavi, può essere sostituito con uno nuovo in modo da ripristinare la protezione originale.

Naturalmente questo tipo di serratura, che per la sua natura altamente tecnologica ha un costo più elevato rispetto alle serrature standard a cilindro, deve essere installato su porte blindate di un certo livello per poter offrire la massima protezione.

Occorre, quindi, fare una riflessione sul valore che una soluzione di questo genere può rappresentare per noi e per la nostra tranquillità. E magari, quella fastidiosa sensazione di vulnerabilità che ci assale ogni giorno quando usciamo da casa lascerà il posto a una piacevole sensazione di sicurezza e serenità.

Chiamate per informazioni e preventivi sull’esclusiva 3D Key, siamo a vostra disposizione.

Consultate il volantino

Porte blindate, classe e grado di sicurezza: cosa sono e quali scegliere?

Quali sono i componenti delle porte blindate ed i gradi di sicurezza

Una porta blindata è composta da vari elementi, ad iniziare dal telaio, per proseguire con il controtelaio, le cerniere, le lamiere interna ed esterna ed i longheroni di rinforzo, la coibentazione termoacustica, la doppia guarnizione di battuta, i rinvii di chiusura e i tondini in acciaio da posizionare nella muratura. Tutte queste componenti permettono di avere maggiore sicurezza contrastando le possibili effrazioni. 

Le porte blindate sono completate da maniglia, serratura e cilindro di sicurezza e si distinguono in base alla classe di sicurezza, che corrisponde alla classe “antieffrazione”. Grazie a questa caratteristica si può conoscere la capacità delle stesse di resistere ai tentativi di effrazione. 

Per catalogare le varie classi di sicurezza delle porte blindate in commercio, si effettuano degli specifici test, con criteri diversi per quanto riguarda le varie componenti, come la blindatura, la serratura e l’isolamento termoacustico. 

Le classi di sicurezza sono stabilite da apposite normative emesse dalla Comunità Europea. Per le porte blindate la norma europea di riferimento è la UNI EN 1627-1628-1629-1630, nella quale si stabiliscono 6 diverse classi fornendo ai costruttori dei parametri affidabili per quanto riguarda la sicurezza.

I costruttori devono sottoporre un campione di ogni porta blindata ad una serie di test che vengono eseguiti presso degli appositi laboratori e nei quali viene simulata una “effrazione” con un set ben definito di strumenti da scasso. Oltre a questo vengono eseguite delle prove periodiche sulle porte blindate in produzione in modo da verificare la perfetta conformità al campione che è stato inizialmente sottoposto a verifica. Durante i test iniziali si eseguono tre diverse prove:

  • prova di resistenza al carico statico
  • prova di resistenza al carico dinamico
  • prova di resistenza contro l’attacco manuale. 

Le classi di sicurezza previste dalla normativa europea sono: classe 1 e classe 2 con grado antieffrazione minimo, classe 3 e classe 4 con grado antieffrazione medio, classe 5 con grado di sicurezza alto, classe 6 con grado di sicurezza massimo. Naturalmente, più alta è la classe di sicurezza, più alto sarà il livello di sicurezza garantito per l’abitazione.

La scelta della porta blindata per la propria abitazione

Quando si effettua la scelta della porta blindata si deve prendere in esame la tipologia di installazione ed anche controllare le statistiche dei furti che avvengono nella propria zona di residenza. 

Partendo da quelle di classe inferiore, la porta blindata in classe 1 può essere installata per cantine o magazzini che contengono merci di poco valore, essendo in grado di resistere ai tentativi di effrazione di uno scassinatore inesperto che non usa strumenti di scasso ma solo la forza fisica. 

Salendo alla classe 2, che è in grado di resistere ai tentativi di effrazione commessi con arnesi comuni da scassinatori occasionali, questa si può usare in edifici industriali e sedi di uffici. 

Tra le porte blindate con grado antieffrazione medio, quella in classe 3 è utilizzabile come porta per appartamenti situati in condominio in zone a basso rischio, visto che è capace di resistere a tentativi di effrazione di ladri esperti che hanno a disposizione dei piedi di porco e dei cacciaviti. 

Le porte blindate in classe 4 possono essere installate anche come protezione per case indipendenti, appartamenti in condominio e villette. Questa porta è in grado di resistere anche a effrazioni tentate da scassinatori che utilizzano altri strumenti di scasso come trapani portatili, seghe e scalpelli.

Le classi di sicurezza 5 e 6 sono quelle di porte blindate che si installano normalmente in locali sedi di banche, gioiellerie, orologerie, ambasciate e ambienti che contengono documenti riservati. 

In definitiva, per una abitazione privata la scelta ricade tra le classi 3 e 4 e la differenza di prezzo tra queste due opzioni non è elevata per cui la scelta è molto personale e dipende dal grado di sicurezza che si vuole per la propria abitazione. L’installazione di una porta blindata permette a chi la acquista di avere diritto ad una detrazione fiscale che copre il 50% della spesa effettuata, che viene rimborsata in 10 anni. Quando si parla di sicurezza della propria abitazione si deve anche tenere conto di fattori altrettanto importanti come il cilindro e la tipologia di serratura che vengono installati. 

Per effettuare una scelta oculata tra le varie porte blindate, affidatevi ad aziende esperte che dispongono di personale altamente specializzato ed in grado di aiutarvi fornendo le necessarie informazioni per lo svolgimento delle pratiche per poter usufruire delle detrazioni fiscali spettanti. Il personale di Unosistemi è a vostra disposizione.

Cancelli automatici: installazione, certificazione e manutenzione

Breve viaggio alla scoperta delle varie tipologie di cancelli automatici e regole per la manutenzione.

L’utilizzo di cancelli automatici e porte automatizzate è ormai diventata un’abitudine e il loro uso consente di avere la comodità di non dover scendere dalla propria vettura per l’apertura o la chiusura dello stesso.
Ma quale può essere il miglior tipo di automazione? Come deve essere fatta l’installazione? La manutenzione del cancello ha degli obblighi particolari?
A queste domande principali proveremo a rispondere in questo articolo.

Quadro normativo cancelli automatici

Per prima cosa una breve descrizione dell’ambito normativo in cui rientra la categoria dell’automazione di porte e cancelli. A novembre 2000 sono state pubblicate le norme europee EN 12453 ed EN 12445 che sono la base portante della Direttiva Macchine; questa, fondamentalmente, stabilisce che quando un’apertura (possa essere una porta o un cancello) viene automatizzata, essa assume lo status di macchina e di conseguenza deve essere trattata come tale, con tutte le conseguenze per costruttori e installatori. Per i primi inoltre da maggio 2005 è vietato mettere sul mercato qualsiasi tipo di apertura come porte e cancelli siano essi ad uso industriale o commerciale oppure semplici aperture private come quelle dei garage che sono mancanti di regolare marcatura CE.
In tale obbligo però non rientrano le automazioni che sono state fatte antecedentemente in quanto la Direttiva Macchine non è retroattiva; se però vengono effettuate trasformazioni importanti dell’impianto allora vi è l’obbligo da parte dell’installatore di conformare nuovamente l’intero impianto.
L’installazione di un impianto automatico inoltre non richiede alcun tipo di autorizzazione tranne nel caso in cui si vada ad usufruire dello spazio pubblico o si modifichi in modo sostanziale il prospetto dell’edificio; l’unico aspetto da non sottovalutare è l’installazione di un adeguato segnalatore visivo (e possibilmente anche sonoro per i diversamente abili) che avverta dell’apertura del cancello e del possibile passaggio di veicoli.

Le operazioni preliminari

L’installazione

L’installazione varia a seconda della tipologia di utilizzo e della possibilità di chiusura che si vuole installare. Per quanto riguarda la prima tendenzialmente si suddividono in tre classi principali che dipendono dall’utilizzo dei cancelli: Residenziale, quando l’utilizzo dell’apertura è attuato per poche volte al giorno, Condominiale, quando queste aperture devono essere moltiplicate per il numero dei posti auto o degli appartamenti, ed infine Industriale quando la movimentazione delle strutture avviene per centinaia di volte al giorno. A seconda dell’uso esistono infatti in commercio diverse tipologie di chiusure: queste possono essere di tipo scorrevole o a battente (nel caso di cancelli esterni) con una o due ante, sezionali, avvolgibili, o basculanti nel caso di aperture ristrette o di garage.
L’installazione deve essere effettuata da ditte specializzate ed autorizzate; queste hanno l’obbligo di fornire personale che abbia le specifiche competenze di montaggio e di adeguamento degli impianti.

La certificazione

La certificazione di un impianto è un atto unico che però avviene in due momenti distinti e separati. Il primo passo è quello della costruzione delle varie componentistiche che devono essere a norma UE e che quindi devono montare componenti già certificati. Questa prima certificazione del produttore deve essere inoltre avallata e quindi inglobata nella certificazione di impianto che viene rilasciata all’atto dell’installazione dello stesso. Questo avviene seguendo la Direttiva Macchine che decreta chiaramente quanto sia importante la figura dell’installatore; questo infatti quando motorizza un’apertura mediante una semplice porta o un qualsiasi tipo di serranda o cancello, ha nei confronti dell’utente finale gli stessi obblighi del costruttore, diventando in sostanza come se fosse il vero e proprio costruttore della macchina e non il semplice esecutore del lavoro. Questo principio vale non solo per coloro che installano delle nuove chiusure ma anche per chi ha intenzione di motorizzare una chiusura che già è preesistente.

Utilizzo di cancelli ed aperture

Tipologie

Le tipologie di aperture sono state elencate precedentemente, ma ognuna di esse può avere delle particolarità. Quelle a battente, ad esempio, possono avere il motore all’interno del braccio telescopico a pistoni oppure interrato sotto i battenti del cancello.
L’apertura, nel caso in cui l’angolo della stessa fosse insufficiente per un agevole utilizzo, può essere di tipo scorrevole con il motore che aziona una cremagliera posta sulla sommità del cancello stesso. In questo caso però è consigliabile dedicare una linea di alimentazione staccandola completamente da quella dell’edificio anche per una questione di sicurezza attiva.

La manutenzione

La manutenzione dei cancelli automatici è uno dei fattori più importanti; essa deve essere attuata secondo quanto previsto all’interno del programma di mantenimento ed è totalmente a responsabilità del proprietario. Esso infatti nel caso in cui dovessero esserci dei danneggiamenti a terzi o incidenti causati dalla cattiva o assente manutenzione diventa responsabile in solido e deve provvedere al risarcimento degli eventuali danni occorsi.
Gli interventi sono elencati nell’apposito libretto che l’installatore consegna al proprietario a fine lavori insieme alla Dichiarazione di Conformità che è la dichiarazione da parte dell’installatore che l’intero sistema (o le parti sostanziali che sono state cambiate) ha tutti i requisiti necessari per l’utilizzo e quindi è a norma di legge.
In questo libretto sono elencate le varie operazioni da effettuare nel caso in cui ci dovesse essere una rottura oppure avvenga una mancanza di alimentazione, cosa si deve fare nella cosiddetta manutenzione ordinaria, oltre alla cadenza dei sopra citati interventi manutentivi atti a mantenere l’intero sistema sicuro e agevole nel tempo.

L’automazione e i sistemi di sicurezza

L’automazione di una qualsiasi apertura è significativa anche per i sistemi di domotica e per quelli di anti intrusione sia diretta che mediante video sorveglianza.
Ogni accesso non autorizzato o qualsiasi tentativo di effrazione viene infatti segnalato alla centralina di allarme che, nelle versioni più evolute, può valutare le operazioni migliori da fare e le chiamate da effettuare.

Viste le implicazioni relative alle responsabilità sia dei lavori che del successivo utilizzo, si raccomanda di utilizzare del personale specializzato; quello di Unosistemi è a tua completa disposizione per aiutarti in tutte le pratiche e informazioni del caso e per consigliarti sulla migliore soluzione da adottare.

Porte da interno

Le porte da interno: un viaggio fra design e qualità

Guida pratica alla scelta della porta più adatta ai vostri interni

Le porte da interno sono indispensabili in ogni dimora per rendere confortevoli e funzionali gli spazi dando sempre un aspetto armonioso all’intero ambiente. Per avere però ottimi risultati è necessario scegliere le porte da interno ideali, Made in Italy e realizzate secondo specifici standard. Inoltre è bene sceglierle con cura anche in base all’arredamento presente o al design per interni che si vuole ricreare. Ecco tutti i segreti delle porte e i consigli degli esperti.

 

Porte da interno: design (e non solo) per interni abitativi
Le porte da interno sono fondamentali in ogni ambiente domestico e hanno il compito di caratterizzare l’arredamento rivestendo al contempo un importante ruolo pratico. Infatti non solo le porte indoor definiscono gli spazi e isolano le varie stanze, ma sono ormai considerate veri e propri elementi di design per gli interni.

Anche per queste ragioni è importante valutare l’impatto estetico ma pure le doti tecnologiche dei vari modelli e soprattutto valutare le singole performance. In commercio sono infinite le tipologie di porte indoor disponibili e in questo modo sarà facile soddisfare le esigenze tecnologiche e stilistiche più diverse ma in generale è bene comprendere quali siano le funzioni topic delle porte da interno. Ecco le principali:

  • comunicazione tra gli ambienti
  • separazione delle stanze
  • creazione di ambienti maggiormente funzionali
  • isolamento acustico
  • isolamento termico
  • assoluzione delle necessità di privacy
  • estetica d’arredamento e design

Le porte indoor inoltre si differenziano per la loro conformazione e si possono suddividere in 3 macro-categorie:

  • A battente: sono le classiche porte da interno e sono composte da 1 o più ante che si aprono mediante l’azione di appositi cardini e cerniere.
  • Scorrevoli: sono porte da interno perfette per sfruttare al meglio gli spazi grazie al loro ingombro limitato. Non hanno battenti e scorrono appunto su un’altra parete o all’interno di questa. In commercio ne esistono di infiniti modelli e finish anche personalizzabili per forma e design.
  • A libro: si tratta di modelli di porte da interno anch’essi salva-spazio e che sono caratterizzati da 2 o più pannelli che al momento dell’apertura si sovrappongono a pacchetto l’uno sull’altro.

Esistono poi porte a soffietto, a filo muro o che corrono su binari sistemati a vista sulle pareti e le nuove tecnologie stanno facendo passi da gigante così che nei prossimi anni verranno sicuramente immesse sul mercato altri modelli accattivanti e pratici.

 

Arredamento e porte da interno: abbinamenti e tendenze
Le porte da interno seguono anch’esse la moda e le tendenze dell’arredamento e in particolare sono i modelli a filomuro a farla da padrona negli ultimi anni. Queste porte infatti hanno un mood minimale e versatile facilmente personalizzabile e soprattutto perfetto nell’ottica della continuità delle pareti.

Per incentivare questa sobrietà si possono anche sfruttare vari modelli di maniglie capaci anche di conferire luminosità, un po’ come anche altri dettagli decorativi propri delle porte interne più di tendenza. Sono soprattutto design che prevedono sottili linee in metallo che spiccano su porte scure ad essere preferite dagli acquirenti e queste sono sicuramente in grado di conferire un mood elegantissimo.

Non solo, molti designer le suggeriscono in abbinamento all’arredamento monocromatico come il famoso total white o total black così da dare dinamismo all’ambiente e un tocco glamour senza tempo. Le porte da interno più amate e di tendenza sono proprio quelle che riescono ad essere protagoniste ma che nel contempo si fondono alla perfezione nell’atmosfera della stanza e dell’intera dimora. I colori più di moda restano quelli neutri ma spiccano anche il grigio, il tortora e il blu scuro, mentre le classiche porte indoor in legno a vista sono meno utilizzate e scelte unicamente se di pregio e se in grado di fare pendant con la pavimentazione. Di tendenza sono pure le porte dai colori vivaci o quelle realizzate in vetro che sono perfette soprattutto per gli uffici o per conferire leggerezza agli ambienti.

Scegliere la propria porta da interno sarà davvero facile e non manca la possibilità di richiedere la personalizzazione della stessa alle aziende e ai produttori leader del settore.

 

Porte da interno ideali: dove acquistarle e come sceglierle
Ovviamente per garantire un ottimo design per interni e la massima praticità in casa è fondamentale scegliere porte da interni belle e di qualità. Il primo passo è quello di rivolgersi unicamente ad aziende specializzati e Made in Italy che abbiano esperienza nel settore e che possano offrire modelli per tutte le esigenze senza tralasciare le ultime tendenze e tecnologie.

UnoSistemi è un vero punto di riferimento per chi cerca qualità, eccellenza, durata, modernità e porte indoor in generale altamente performanti e di design. L’azienda infatti, nata nel 1990 a Firenze, ha maturato negli anni esperienza e attenzione verso i dettagli per offrire sempre porte indoor uniche e di pregio al giusto prezzo.

Scegliendo UnoSistemi si avrà la sicurezza di acquistare porte per interni specifiche e perfette per la propria dimora e per le proprie esigenze stilistiche e funzionali perché si sarà seguiti da personale attento e capace durante tutte le operazioni pre e post vendita, installazione compresa. Lo staff guiderà alla conoscenza e selezione dei materiali, dei sistemi di chiusura, delle finiture delle porte indoor per una selezione consapevole e senza eguali.

Contattateci per ulteriori informazioni a questo link.

Impianti antifurto: perché è importante la manutenzione

Garantire la sicurezza alla propria famiglia con gli impianti antifurto

La sicurezza in casa è un requisito indispensabile per una vita serena. Far sì che il proprio focolare sia sempre protetto dall’azione di malintenzionati, che possono provare a rubare beni personali, richiede l’installazione di un impianto antifurto.
L’impianto antifurto offre vantaggi notevoli: qualunque sia la tipologia che si decide di installare, sicuramente si può contare su una segnalazione immediata del tentato illecito; inoltre, alcuni sistemi possono persino richiedere l’intervento delle Forze dell’Ordine, senza la necessità che il proprietario di casa le contatti telefonicamente.

Nonostante questi vantaggi, c’è però da dire che per salvaguardare la propria sicurezza e quella di tutto il nucleo familiare, non è sufficiente provvedere all’installazione di un impianto antifurto: bisogna al contempo assicurarne la manutenzione, per accertarsi che il dispositivo funzioni come necessario.

Sapevi che per gli impianti di sicurezza è consigliato un intervento di manutenzione all’anno al fine di garantirne l’efficacia? Ovviamente, non si tratta semplicemente di un’ispezione visiva e/o di “routine”, per verificare il corretto funzionamento del sistema, bensì di un esame approfondito, volto a controllare l’adeguata attività dei circuiti elettrici. 

Come certamente saprai, gli impianti antifurto sono profondamente diversi tra loro, quindi è necessario conoscere qual è il tipo di intervento di manutenzione da realizzare sulla base del sistema adottato.

 

La manutenzione per i diversi impianti antifurto

Com’è ovvio, il cuore degli impianti di sicurezza è la centralina. Questa parte dell’impianto è il cervello di tutto il sistema. Attraverso l’input che riceve e l’elaborazione che effettua, può far scattare un segnale, una richiesta di soccorso, una telefonata o un allarme.

Avrai certamente capito, dunque, che se la centralina ha problemi, l’elaborazione degli stimoli non viene completata in maniera opportuna. Il tecnico specializzato deve quindi intervenire verificando l’adeguata attività del processore, nonché la corretta ricezione di tutti gli stimoli.

Alla centralina, come già detto, sono poi collegati alcuni sistemi di input. Il collegamento può essere via cavo, oppure attraverso la rete wireless. Ai fini di una corretta manutenzione degli impianti antifurto, il tecnico specializzato deve accertarsi che i cavi non siano usurati. Devono trasmettano le informazioni in alta qualità e non devono esserci pin mancanti all’interno dei connettori. Al contrario, se utilizzi un sistema che si affida esclusivamente alla rete wireless, è bene accertarsi che le antenne siano attive e funzionanti. Devono ricevere costantemente il segnale.

Se alla centralina, poi, sono collegati impianti di videosorveglianza, è assolutamente necessario verificare che tutte le telecamere siano attive, che rilevino il movimento (se gli appositi sensori sono presenti) e che riescano a registrare il segnale acquisito per una successiva consultazione, se ciò è previsto dall’impianto.

Nel caso in cui si sia verificato un tentativo di manomissione, la procedura di manutenzione deve essere effettuata tempestivamente, per avere la certezza assoluta che i malintenzionati non siano riusciti nel loro intento; nel caso in cui, al contrario, qualche componente risulti danneggiata, è opportuno procedere immediatamente nella sua sostituzione. 

 

L’importante ruolo del personale competente e qualificato

I precedenti erano solo alcuni esempi di impianti antifurto. Ogni sistema può avere una configurazione estremamente variabile, a seconda degli strumenti che si sceglie di adottare. Ciò che devi assolutamente ricordare, è che in virtù di questa grande complessità non è possibile intervenire senza avere le giuste conoscenze. In alcuni casi, gli impianti antifurto sono dei piccoli gioielli di elettronica e ingegneria, e un controllo non eseguito come dovuto può provocarne un danneggiamento più o meno grave.

Se si tratta di verifiche di routine, finalizzate ad accertarsi del corretto funzionamento del sistema e della sua risposta a certi stimoli, di certo non è necessario contattare uno specialista; se, al contrario, l’intervento deve interessare componenti più delicate (circuiti, collegamenti, componenti hardware informatiche), è consigliabile rivolgersi a un tecnico preparato. Specializzato nel settore e con una grande esperienza nel proprio bagaglio professionale, saprà risolvere ogni problema. 

Proprio per questo motivo, se hai intenzione di avviare un programma di manutenzione sul tuo impianto antifurto, sappi che i tecnici e gli specialisti di Unosistemi sono pronti non solo a soccorrerti ogni qual volta tu ne abbia bisogno, ma anche a risolvere i tuoi dubbi e a fornirti assistenza di qualunque tipo.

Bonus sicurezza 2019

Bonus Sicurezza: come ottenere le detrazioni 2019

Cos’è il Bonus Sicurezza

Negli ultimi anni il tema di sicurezza in casa è sempre più sentito. Se non ti senti sicuro quando sei in casa o vuoi realizzare interventi per migliorare strutture e tecnologie per un controllo maggiore del tuo appartamento quando sei fuori, hai la possibilità di usufruire del Bonus Sicurezza. Questo permette di ottenere una detrazione fiscale del 50% su una serie di interventi per la messa in sicurezza della tua casa.

Va subito specificato che gli interventi che sono detraibili sono ben definiti e prevedono sia interventi murari, realizzazione di cancellate o sostituzione di porte e finestre standard con modelli blindati, che interventi di installazione di videocamere. Proprio per questo motivo, il Bonus è noto anche come Bonus videosorveglianza.

Per richiedere gli incentivi fiscali per la sicurezza è necessario comprendere al meglio quali sono le possibilità offerte dal Bonus Sicurezza. Per prima cosa devi sapere che la detrazione fiscale per la realizzazione di impianti di sicurezza vale fino al 31 dicembre 2019. Le opere che permettono di avvalersi di tali detrazioni sono diverse e non riguardano solo l’installazione di impianti di videosorveglianza. Possono infatti riguardare anche la realizzazione di cancellate perimetrali, grate alle finestre, installazione di cassaforte, di porte blindate o saracinesche rinforzate, nonché di tecnologie particolari come sensori di rilevazione apertura e molto altro.

Devi inoltre ricordare che per poter richiedere la detrazione è fondamentale che i pagamenti per l’acquisto dei materiali e per i lavori vengano effettuati in maniera tracciabile, ossia tramite bonifico bancario o postale e che vengano emesse regolari fatture e ricevute per ogni acquisto o spesa effettuati.

Chi ha diritto al Bonus Sicurezza

Per poter richiedere il Bonus Sicurezza dovrai fare attenzione a una serie di fattori che ti permetteranno di avere tutte le carte in regola per poter procedere con la richiesta della detrazione fiscale Irpef del 50%. Per prima cosa devi sapere se hai diritto a tale detrazione. Possono infatti richiedere il Bonus il proprietario dell’appartamento o locale in cui vengono effettuati gli interventi di messa in sicurezza, l’inquilino o il comodatario, gli imprenditori che operano su immobili dell’azienda, purché corrispondenti a determinati canoni.

Se scegli di non rivolgerti a una ditta per le operazioni di messa in sicurezza della casa ma svolgi tutti i lavori in proprio, potrai comunque richiedere la detrazione fiscale ma solo per le spese relative all’acquisto dei materiali e non al lavoro svolto.

Quando e come richiedere il Bonus Sicurezza

Già è stato evidenziato che per poter accedere alle detrazioni fiscali per la sicurezza è necessario che le spese vengano effettuate con modalità tracciabile. Va poi specificato che tutte le voci di spesa dovranno essere inserite nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo: se, quindi, si è provveduto ai lavori durante il 2018, essa andrà indicata all’interno della dichiarazione dei redditi del 2019. Se, invece, i lavori e quindi le spese associate sono stati effettuati nel 2019, allora si dovranno riportare tutte le indicazioni all’interno della dichiarazione del 2020.

Devi tuttavia tenere presente che per poter usufruire del Bonus Sicurezza dovrai porre particolare attenzione all’aspetto burocratico. Anche se negli ultimi anni si è proceduto con lo sveltimento delle pratiche per la richiesta degli incentivi fiscali, infatti, sono ancora molti i passaggi da dover effettuare in maniera precisa e attenta per poter ottenere la detrazione. Proprio per questo motivo ti può risultare utile rivolgerti a un’azienda specializzata negli interventi di messa in sicurezza come Unosistemi, che ti potrà aiutare nella gestione di tutte le pratiche burocratiche necessarie per procedere con la richiesta degli incentivi.

Noi di Unosistemi, infatti, sapremo guidarti nella compilazione della parte della dichiarazione dei redditi relativa a tutte le spese effettuate e al tipo di lavori svolti. All’interno della dichiarazione, infatti, dovrai riportare tutti i dati catastali dell’appartamento o locale in cui sono stati effettuati i lavori, nonché una serie di informazioni che possono essere necessari per la valutazione della pratica di richiesta del Bonus.

La documentazione da presentare dovrà essere completa di eventuale autorizzazione ai lavori da parte dell’assemblea condominiale, obbligatoria quando il locale fa parte di un condominio. Inoltre, se previste, si dovranno presentare tutte le autorizzazioni e abilitazioni amministrative. Su questo punto devi ricordare che a seconda del Comune di residenza possono essere richieste o meno determinati documenti o semplici dichiarazioni sostitutive relative al tipo di lavori che si svolgono.

Inoltre andranno allegate, come già evidenziato, tutte le fatture e ricevute che riguardano le spese di materiali o di mano d’opera nonché le ricevute dei bonifici o di altra forma di pagamento per l’azienda che si è interessata dei lavori.

Per concludere

Se stai pensando di installare impianti di sicurezza in casa questo è il momento migliore per farlo, utilizzando le possibilità offerte dal Bonus Sicurezza 2019. Per poter richiedere gli incentivi fiscali per la realizzazione di impianti di sorveglianza, cancelli o mura perimetrali o per installare grate alle finestre, porte blindate o molto altro hai tempo fino al 31 dicembre 2019.

Per poter usufruire al meglio delle detrazioni fiscali previste dal Bonus Sicurezza puoi rivolgerti senza indugio al personale di Unosistemi, che saprà consigliarti sia dal punto di vista pratico che burocratico sul come sfruttare al meglio le possibilità previste dal Bonus Sicurezza 2019.

Inferriate blindate

Inferriate e persiane blindate: anche il design è importante.

Ciò che garantisce la sicurezza delle mura domestiche non deve essere freddo o poco decorativo: ecco tutti i consigli per ottimizzare il design di inferriate e persiane blindate.

Un elemento di design a corredo di una spiccata funzionalità

Quando si decide di costruire casa, sicuramente la sicurezza è la prima esigenza: è proprio in questo contesto che si collocano inferriate e persiane blindate. Il principio sul quale si basa il loro funzionamento è molto semplice, in quanto questi dispositivi – che possono a tutti gli effetti rientrare nella categoria dei sistemi di sicurezza – non fanno altro che opporre una barriera fisica e, con i giusti materiali, invalicabile per i malintenzionati.

Ormai l’importanza di dotarsi di questi strumenti atti a salvaguardare la sicurezza del proprio focolare domestico è universalmente riconosciuta, anche se molto spesso si pensa che la loro presenza vada a pregiudicare l’aspetto estetico o il design dell’ambiente.
L’idea che la sicurezza non sia compatibile con il design è superata, e noi crediamo che la scelta del tipo di installazione da adottare e la cura dei dettagli siano assolutamente importanti. Ecco quindi alcuni consigli pratici per valutare tutte le possibilità di design adatte al proprio stile.

La scelta delle rifiniture e dei materiali

L’orientamento in direzione del design più adatto alla propria casa avviene già al momento della scelta dei materiali. A tal riguardo, i metalli che garantiscono una maggiore sicurezza sono acciaio e ferro battuto.

L’acciaio è sicuramente un metallo più adatto per dimore dallo stile moderno, con un arredo minimal e che predilige il bianco abbinato a tinte scure (tra cui il nero o alcune nuance delicate del marrone).

La scelta di adottare persiane o altri sistemi di sicurezza in acciaio inox può non solo contribuire a migliorare il design di un ambiente moderno, ma addirittura rivelarsi vincente per la mancata esigenza di dover investire ulteriore denaro nell’abbellimento del materiale. Ciò significa che chi propende per uno stile di ultima generazione potrà utilizzare installazioni in acciaio inox nudo, in quanto il suo colore argenteo ben si presta a un arredo minimal.

Se si sceglie un sistema di sicurezza in acciaio inox, ovviamente, l’importante è accertarsi che il metallo sia realmente inossidabile. Questa condizione è necessaria per garantire all’oggetto resistenza alle intemperie; in caso contrario, dopo poche settimane di utilizzo potrebbe essere necessaria una sostituzione. Ovviamente, quanto detto non preclude la possibilità di verniciare le strutture in acciaio inox, secondo i propri gusti.

In direzione diametralmente opposta c’è, invece, il ferro battuto. Probabilmente ottenuto in tempi remoti come sottoprodotto della lavorazione del rame, questo materiale è stato largamente utilizzato, nel corso dei decenni, per realizzare splendide opere d’artigianato, che non escludono sistemi di sicurezza altamente decorativi e personalizzabili. Le inferriate in ferro battuto sono più indicate per un ambiente dall’arredo classico o comunque vicine allo stile tradizionale, con una particolare predilezione per il vittoriano; il loro aspetto opaco, la ruvidezza al tatto e le mille opportunità di verniciatura rendono queste strutture molto versatili e personalizzabili, ma sempre adatte a un ambiente non troppo attuale.

L’installazione di inferriate avviene solo dopo la scelta della trama da adottare: mentre per quelle in acciaio inox sono da preferire motivi geometrici regolari e dalle linee morbide, con quelle in ferro battuto è possibile spaziare tra forme, trame e particolari decorativi differenti. Le persiane blindate, al contrario, non offrono questo tipo di personalizzazione.

Verniciatura: un tocco di colore per una maggiore personalizzazione

Come già accennato, che si tratti di acciaio inox, di ferro battuto o di altre soluzioni ugualmente resistenti e capaci di garantire un’elevata protezione, la verniciatura è sempre un’opzione disponibile per personalizzare al massimo i propri sistemi di sicurezza. Tuttavia, è bene sapere che l’operazione di verniciatura deve essere necessariamente eseguita da esperti e professionisti del settore, per garantire un risultato eccellente e durevole nel tempo.

Uno degli step che precede la verniciatura, ad esempio, è l’applicazione dell’antiruggine. Questo dispositivo, che si ossida al posto del metallo o delle resine metalliche – se previste – presenti nella vernice, è necessario per evitare inestetismi come lo sfaldamento della superficie del materiale.
Solo in seguito si può applicare a tutti gli effetti la vernice, del colore prescelto. In questa delicata fase, sta all’esperienza e all’abilità del professionista scegliere le resine più adatte ai sistemi di sicurezza, soprattutto in virtù della loro destinazione d’uso e al grado di esposizione al sole, che favorisce lo scolorimento.

Per ciò che concerne le scelte stilistiche, il consiglio è quello di affidarsi innanzitutto ai propri gusti, e in secondo luogo all’esperienza di chi effettua il lavoro. Solitamente, comunque, per l’acciaio inox vengono selezionate tinte unite, in tema con gli esterni della dimora, mentre il ferro battuto offre maggiori possibilità di personalizzazione, con eventuali rifiniture e dettagli in tema con la forma attribuita al materiale.

È ancora una volta necessario sottolineare la qualità delle materie prime, che deve essere sempre elevatissima: noi di UnoSistemi vi prestiamo la massima attenzione. È proprio per questo motivo che i nostri cancelli, le inferriate e in generale i sistemi di sicurezza, vengono realizzati con materiali ad altissima resistenza e decorati con vernici e resine durevoli a lungo.

Manutenzione porte tagliafuoco unosistemi

La manutenzione delle porte tagliafuoco

Un’operazione indispensabile per assicurare la totale sicurezza degli infissi antincendiocome le porte tagliafuoco

Anche la manutenzione delle porte tagliafuoco deve rispondere ai dettami rigidi e ben precisi delle norme nazionali di sicurezza.

Le porte tagliafuoco rientrano in quella categoria di articoli per la sicurezza indispensabili affinché il locale dove sono installate sia a norma di legge e fanno parte del cosiddetto sistema di protezione passiva di quel determinato ambiente. In particolare, in caso di incendio, esse assicurano la possibilità di svolgere in totale tranquillità le operazioni di rapida evacuazione dalla struttura e riducono la diffusione di fumo e fiamme.

Perché il valore di un infisso di sicurezza resti inalterato nel tempo è necessaria un’adeguata opera di manutenzione che, come la produzione e l’installazione di un qualunque altro dispositivo antincendio, sottostà a precise normative nazionali e internazionali di sicurezza. La norma italiana di riferimento per le operazioni di manutenzione è la UNI 11473-1 che, come cita il testo stesso, “si applica alle porte resistenti al fuoco purché identificate come tali tramite targhetta o tramite documenti esistenti”.

Ogni porta tagliafuoco è contraddistinta infatti da un marchio di conformità del produttore dove sono riportati la classe di resistenza al fuoco, l’anno di produzione, gli estremi del certificato di omologazione e il nome del produttore. Tale marchio, detto anche targhetta, deve essere ben visibile nell’ottica di una corretta operazione di manutenzione.

A tale marchio si aggiunge (come avviene per tutte le porte tagliafuoco di Unosistemi) un certificato che comprovi la corretta posa in opera. Quest’ultima comprende anche il giusto posizionamento dei sigilli per incendi, già singolarmente testati per il fuoco e per il fumo. Il loro corretto utilizzo rende efficace la performance di sicurezza dell’infisso. Tali sigilli si trovano generalmente ai bordi delle porte e sono costituiti da strisce in neoprene weatherproof (letteralmente “resistenti alle intemperie”), strisce di intumescenza che si espandono con il calore e guarnizioni per l’isolamento dal fumo. Anch’essi sottostanno a rigide e precise norme di manutenzione.

Sia nei luoghi di lavoro che nei locali pubblici, ma anche nei condomini, il controllo di tutti i presidi antincendio, tra cui, dunque, anche le porte tagliafuoco, deve essere svolto scrupolosamente e periodicamente, con cadenza almeno semestrale e in più fasi. La prima ispezione prevista dalle norme di sicurezza è quella iniziale che avviene al momento della presa in carico dell’infisso da parte dell’azienda che lo fornisce e lo installa. Con essa si constata il rispetto delle disposizioni indicate dal libretto di installazione e l’integrità dei vari componenti e viene prodotto un verbale che entra a far parte integrante del contratto di manutenzione.

Successivamente la responsabilità passa al proprietario o al personale presente nella struttura (il locale pubblico o il condominio), che adeguatamente istruiti, procedono ad un’operazione di sorveglianza effettuando un semplice controllo visivo per verificare le buone condizioni del dispositivo e la facilità di accesso ad esso.

Si passa dunque ai controlli periodici effettuati secondo il calendario del tecnico manutentore ma rigorosamente non meno di due volte all’anno, come stabilisce il Decreto 10.03.1998. In questo caso il tecnico controlla la presenza del marchio di conformità (targhetta), l’assenza di impedimenti al corretto funzionamento della porta tagliafuoco, lo stato delle guarnizioni, la posizione, il gioco e l’integrità nel complesso nonché, ovviamente, i dispositivi di apertura (misurando anche i tempi di chiusura che sono definiti da precisi standard). Al termine di ogni controllo è compito del manutentore apporre sulla porta un cartellino (il cartellino di manutenzione, appunto) dove sono riportati il nome dell’incaricato con la sua firma e la data della verifica o dell’intervento.

Niente esclude la necessità di interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria, in caso, rispettivamente, di anomalie o di rilevamento di situazioni di non conformità e che possono essere effettuati ogniqualvolta se ne presenti la necessità. Ciascuna di queste operazioni è accompagnata dalla redazione di un verbale che attesta e descrive il tipo di intervento.
È essenziale, quindi, rivolgersi sempre a personale altamente qualificato in caso di manutenzione di presidi come le porte tagliafuoco. Unosistemi ha la professionalità che serve e affianca il cliente anche dopo la prima installazione, seguendolo con specifici contratti di verifiche periodiche.

Perché, ricordiamolo sempre, è solo con la corretta manutenzione che dispositivi antincendio quali le porte tagliafuoco mantengono inalterato nel tempo il loro valore.