VIDEOSORVEGLIANZA: COSA C’È DA SAPERE

VIDEOSORVEGLIANZA: COSA C’È DA SAPERE

Ecco quali sono le regole da rispettare e la normativa di riferimento per gli impianti con telecamere a controllo da remoto

Le telecamere di videosorveglianza spesso usate nei moderni impianti di allarme sono un ottimo deterrente contro le intrusioni indesiderate. Va però prestata molta attenzione a come si utilizzano. Sono considerate dei sistemi estremamente invasivi e per questo motivo rischiano di diventare un’arma a doppio taglio per chi se ne avvale.

LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO PER I SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA

Quando si parla di riprese video occorre sempre tener presente quali sono i limiti di utilizzo. Esiste una precisa normativa che tutela la privacy del singolo. Questa definisce quali sono i confini invalicabili oltre i quali non è possibile invadere la libertà altrui.
Dal momento che ogni individuo è libero di circolare dove vuole sul suolo pubblico, è indispensabile stabilire un vincolo che permetta all’autonomo arbitrio di ciascuno di non confliggere con le esigenze di sicurezza di altri. Ciò è regolamentato dalle indicazioni fornite dal Garante per la protezione dei dati personali nella Scheda informativa pubblicata online a gennaio 2022 (https://www.garanteprivacy.it/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9738111). Tale agile vademecum si rifà alle Linee guida 3/2019 sul trattamento dei dati personali attraverso dispositivi video (https://edpb.europa.eu/our-work-tools/our-documents/guidelines/guidelines-32019-processing-personal-data-through-video_it), stilate dall’EDPB, il Comitato europeo per la protezione dei dati.
Queste raccomandazioni mirano a tutelare la privacy delle persone coinvolte. Le immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza, infatti, possono in certi casi essere utilizzate in modo improprio. Non solo per scopi di sicurezza, ma a fini di marketing e controllo non autorizzato (per esempio sulle prestazioni dei dipendenti). E non dimentichiamo i rischi di possibili malfunzionamenti dei dispositivi e conseguenti distorsioni che incidono sull’eventuale riconoscimento/individuazione del soggetto ripreso.

QUALI SONO GLI OBBLIGHI DI LEGGE DA RISPETTARE PER CHI INSTALLA UN IMPIANTO DI VIDEOSORVEGLIANZA?

Le indicazioni del Garante sull’installazione dei sistemi di videosorveglianza sono chiare: le telecamere non devono riprendere aree pubbliche, di passaggio o di terzi ma solo quelle di esclusiva pertinenza del titolare e le riprese non devono in alcun modo essere oggetto di comunicazione a terzi. Per dovere di trasparenza e informazione, è fatto obbligo a chi decide di installare un impianto di sorveglianza con telecamere, di apporre in posizione ben evidente un cartello che riporti la dicitura “Area videosorvegliata” e il nome del titolare del trattamento delle immagini. Tale avviso deve contenere una breve informativa sulla privacy a beneficio di qualsiasi avventore.
Non solo: le immagini registrate possono essere conservate solo per un periodo di tempo molto ristretto. Indicativamente 24 ore per un privato, in caso non ci siano esigenze particolari.
In genere non è necessario chiedere autorizzazioni per l’installazione di un sistema di videosorveglianza, ma è indispensabile che ne esista il presupposto. Dal momento che spesso sono sufficienti altri metodi a tutela della sicurezza del patrimonio da preservare, il Garante richiede che l’installazione sia giustificata da un «legittimo interesse […] esistente e attuale». Tale interesse legittimo può identificarsi con la presenza di una situazione di effettiva difficoltà derivata, ad esempio, da danni subiti in passato. In questi casi, quindi, è possibile procedere alla realizzazione dell’impianto. Fermo restando il rispetto delle norme di legge e degli scopi, nonché dei limiti di utilizzo dei dati nel tempo e dell’anonimato dei soggetti ripresi.

Rivolgersi a specialisti abilitati come Unosistemi consente di assicurarsi impianti di videosorveglianza a norma e dotati di certificato di conformità nella totale osservanza dei dettami del Garante.

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